Monday, February 28, 2011

LA DOMENICA DEGLI OSCAR



Non so quanti di voi conoscono l' abitudine americana di vivere quella che per noi italiani è "LA NOTTE DEGLI OSCAR".
Io non lo sapevo e ho fatto fatica a capire come funzionasse il gioco quando mi era stato spiegato a parole.

Domenica 27 Febbraio: domenica assolata con ancora l' aria gelida.
La persona che organizzava l'evento ed io siamo andate a fare la spesa in un grande centro commerciale all'ingrosso.Erano previsti molti partecipanti.
Mentre lei guidava, io guardavo fuori dal finestrino.Le montagne che circondano Davis , in questi giorni, spuntano come una collana bianca attorno al collo di questa piccola cittadina.Neve, esatto, aveva nevicato tutto intorno a noi.
La macchina camminava quasi da sola nella diritta freeway.
Ogni tanto un falco tagliava il cielo per andare a planare nei campi che ci accompagnavano al Centro commerciale.
L'ambiente qua è così: puoi essere in mezzo al nulla e dopo cinque minuti ritrovarti in mezzo al tutto.La strada spesso e' solo un intervallo verde e giallo tra un contesto ed un altro.
E così , col sottofondo di una canzone dei Steve Miller Band("The Joker"), abbiamo viaggiato in direzione di Woodland.

Preso il necessario, siamo corse a preparare cibarie varie per gli ospiti del grande evento.

Il piccolo tavolo , già alle 4 del pomeriggio , era pieno di piccole leccornie e nella sala principale avevamo preparato il tavolino da vino e champagne , con tanto di secchio pieno di ghiaccio.

Piccola parentesi a proposito del ghiaccio!Qua non serve riempirsi il congelatore di miliardi di cubetti d'acqua solidificata. Esistono questi frigoriferi enormi nei supermercati dove tu vai e per circa un dollaro ti porti a casa non so quanti kg di ghiaccio pronto all'uso!
Serve esattamente a riempire i secchi di ghiaccio per le bevande.Quando vedo queste cose mi chiedo se finora abbia vissuto sulla Luna, dato che mi stupisco sempre.
Comunque..

La sala era pronta, divano, sedie e cuscinoni rivolti verso la televisione.
Ciascuno degli invitati aveva già riempito il Ballot che è quella schedina contenente le nominations(vedi foto), cercando di indovinare tutti gli Oscar.
I Ballot finivano in una scatola insieme a 5 dollari a testa.

Ero fuori a godermi uno degli ultimi raggi di sole pomeridiano , quando una nostra amica è arrivata scortata dalla tv spagnola.Non potevo veramente crederci.Ebbene si! Avevamo anche la Tv spagnola che faceva un reportage sull'evento , direttamente dalla casa di questa mia amica.
Incredibile ma vero, abbiamo dovuto esaltarci per finta davanti alla telecamera, alla consegna di un paio di Oscar (due a caso, tanto per far scena).
In uno di questi momenti richiesti dal cameraman, Pek ha esagerato quasi scotennandomi e io mi sono gentilmente girata rivolgendogli un " vaiaffareunpoinculo eh!?" , che spero non sia stato captato dal microfono della tv spagnola..C'è il rischio che qualcuno capisca.

La giornata si è svolta davanti alla televisione dove attori , registi , scenografi, costumiste, cantanti e presentatori , si alternavano sul grande palcoscenico francese.
Abiti luccicanti e tacchi da vertigine venivano sfoggiati da attrici pronte a salire sulla scena per decantare discorsi di ringraziamento, dove di solito si menzionavano le famiglie che li avevano supportati durante le riprese del film vincitore.
Una lacrimetta mi è partita quando hanno inquadrato l'orgogliosa nonna del presentatore-attore che era seduta in platea (già microfonata), mi è venuto da pensare alle soddisfazioni che ho dato e anche a quelle che non sono riuscita a dare alla mia famiglia.
Non so in quanti abbiano capito cosa mi stesse succedendo internamente, ma chi mi conosce sa che ovunque io sia, in qualunque situazione io mi trovi, se mi emoziono non sono la persona che sa nascondere le proprie sensazioni.
Così mi è toccato anche correre in cerca di uno scottex in cucina, mentre gli altri continuavano a guardare lo show televisivo.

Alla fine di tutto, l'addetta ai lavori di riconteggio delle schede, ha dichiarato i vincitori ed i perdenti.
I premi andavano appunto a queste due categorie.
A chi aveva indovinato di meno è andato un cesto pieno di cose da mangiare, a chi invece ne aveva indovinate di più è andato il montepremi in denaro accumulato dalle nostre scommesse.
Ne' io ne' Pek abbiamo vinto niente, a parte la soddisfazione di essere stati la coppia che ha indovinato il maggior numero di Oscar .
Applausi e saluti finali e poi la dipartita, ognuno è tornato a casa sua , compresi quelli della Tv che dovevano tornare in Spagna.

Questo evento è molto popolare negli States e si ripete ogni anno, in ogni casa.E' un'occasione per trascorrere una domenica differente, riunendosi con gli amici con tanto di sbicchierate e buffet.
C'è sempre un'occasione buona qui per festeggiare e questo rende meno noiosa la vita degli americani che sanno vivere il weekend come un vero punto di rottura tra una settimana superimpegnata e un'altra.
Uno stravolgimento per dimenticarsi dell'immenso carico di lavoro che ciascuno deve svolgere a ritmi sfiancanti.
Io ne faccio parte e rompo , insieme a loro, la monotonia del mio stare in casa a fare la casalinga che ogni tanto scrive le sue poesie.