Monday, November 29, 2010

Sunrise Ceremony




Qualcuno lo chiama Thanksgiving Day, qualcuno come me lo sente come il giorno della commemorazione dei Nativi Americani sterminati e sopravvissuti.
L'isola di Alcatraz fu occupata per la prima volta nel 1969 per protestare con forza contro i soprusi subiti da coloro che originariamente vivevano sul continente americano. Soprusi che non sono mai finiti, e' bene ricordarlo.
L'isola , ancora oggi, si trasforma in un simbolo di resistenza per i diritti dei Nativi Americani. Si parte nelle ultime ore della notte con gli unici due o tre battelli che conducono la', perche' la cerimonia e' riservata.
Io sono voluta andarci per festeggiare il mio Thanksgiving day nell'unico modo che ritengo dignitoso. Mi sono unita ai tantissimi "indiani" ed ai loro amici, come una loro umile sorella, portando il mio rispetto e la mia buona volonta'.
Quella non era solamente una cerimonia sacra, ma era anche un incontro di forte valenza politica.
Radio Free Alcatraz ha avuto la concessione di registrare interviste e catturare le voci che hanno riempito l'aria nella notte ed il mattino presto , a cavallo tra mercoledi'24 e giovedi' 25 Novembre.
La Terra per la quale i Nativi si battono, a loro risponde benedicendoli e ribellandosi ad un sistema che e' cominciato con l'arrivo di strani visitatori a bordo di navi e battelli nemmeno troppi anni fa.Un sistema che non ha mai prodotto niente di buono e che ha solo ammalato il questo Pianeta che ci ospita.
Le Terre che dai trattati sarebbero dovute rimanere in pace con i Nativi Americani sopravvissuti, sono ancora violentate, deturpate ed intossicate nel sottosuolo dai governi Americani .
Io ero la', a gridare BASTA!A danzare ridere e piangere...insieme a loro.
Essendo in condivisione su un sito che ci e' stato segnalato direttamente in loco, unisco a questo post la registrazione della giornata.

E' stato meraviglioso , quando alle prime luci dell'alba tutto si e' reso piu' chiaro alla vista ed ho ricevuto il dono che desideravo.
Volevo incontrare il mio amico Razzle, speravo ardentemente di trovarlo tra la folla.
Non ho potuto trattenere le mie emozioni quando Roberto ad un certo punto mi ha detto" C'E' RAZZLE!".
Io non vedevo niente, perche' la mia statura mi nasconde sempre dietro alla schiena delle persone, allora ho torturato le punte dei miei piedi pur di guadagnare qualche centimetro in altezza e cercare con gli occhi colui a cui il mio cuore e' legato stretto stretto.
Lui non era tra la folla, era in mezzo ai "Leaders" delle varie tribu' giunte ad Alcatraz da ogni parte dell'America.
Il mio nonnino simbolico era tra le persone piu' importanti , con la sua salvia sacra e la sua piuma d'aquila.Stavo male nel non poterlo raggiungere e scalpitavo dietro alla folla composta in un cerchio. Ero come una bambina che allungava le sue manine e diceva" sono qua! sono qua!".
Quanto sia riuscita a resistere non lo so, ma non e' stato molto.Sono saltata in mezzo al cerchio appena Razzle e' passato vicino a dove stavo io.
Era il mio regalo, la mia visione preferita, la mia risposta dell'Universo.
L'ho abbracciato forte , accarezzandogli il viso e restituendogli tutto l'amore e la stima che ho per lui e per la sua gente.Aveva un berrettino blu:" guarda Louder, ho un cappellino nuovo",mi ha detto. Ho risposto(estraendo il mio dalla tasca) "guarda , ce l'ho anche io!" e l'ho accostato al suo.
Abbiamo riso.
Il mio e' un berrettino rosso di lana che la nonna Jane' mi ha fatto lavorando a maglia. Conoscendolo, il suo sara' stato il risultato di uno scambio in quella fredda mattina nell'isola di Alcatraz.
Ho avuto le mie benedizioni speciali anche quel giorno, ma dato che sono speciali , le tengo nel mio cuore e nella mia memoria.Non vi dispiace vero, se calo il sipario qui.^__^
Sunrise Ceremony - November 25, 2010 at 6:00am

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