Eccoci arrivati ad un passo dalle festività del Natale, Ultimo dell'anno e Befana..anche se qui mi sa che la befana non la conoscono.
Vabbeh , la farò io, la scopa è li dietro al frigo, la marca è MastroLindo , il manico è bianco e le setole gialle fosforescenti.....sembrerò una stella cometa!Ho saputo che l'Italia è sottozero, che qualcuno di voi si è svegliato in 40 metri di neve qualche giorno fa e che qualcunaltro rosicava perchè era lì lì per nevicare e non voleva fare nemmeno un fiocco..Qui da noi si va in giro con al massimo il giacchetto di pelle (non imbottito) e la cosa non torna un granchè, pertanto avrei preferito stare lì a far palle di neve con voi.La neve per Natale è romantica e stare in casa quando fuori ci sono 10 gradi sotto lo zero è una cosa che ti fa accorgere di come sia bello accoccolarsi l'uno accanto all'altra..non come noi che sbuffiamo di notte perchè si suda se ci si avvicina un pò...Davvero! sarà colpa del piumone dell'Ikea che per ignoranza ho scelto bello caldo?Beh comunque è un Natale che mi risulta anomalo, anche perchè sono abbastanza lontana dai vostri visi e non so con chi brindare...Le persone qui parlano parlano e io ancora non li capisco, fatico con tanto di dolore alle tempie quando cerco di inserirmi nei discorsi, ma oggi è successo qualcosa di favoloso, di cui vi parlerò tra poco...son venuta qui apposta per scriverlo.Ma prima di giungere al nodo del discorso vi anticipo che l'albero è stato comprato ed addobbato con PEPERONCINI per due ragioni: la prima è che lo volevamo originale e la seconda è che qua gli addobbi costano più degli alberi..Quindi con un pò di fantasia si è potuto unire l'utile al dilettevole.
Mi sono pure lanciata nella creazione dei Christmas Cookies, come fanno le donne americane.E' tradizione qua cucinare queste carinissime BOMBE CALORICHE fatte con burro, farina e zucchero.Sono ovviamente squisiti, diabetici, semplici e veloci da preparare, come nella migliore tradizione americana.
Potrete bene immaginare come a volte io mi senta.Se mi conoscete sapete che di solito durante le feste sono nervosa: era una cosa normale legata al fatto che di solito non ero molto felice.L'anno scorso ho avuto uno dei pochi Buon Natale, giacchè per la prima volta ero sotto lo stesso tetto con Roberto(Pek), stavamo a Castiglioncello sul mare, avevamo fatto i nostri primi addobbi alle finestre rovistando anche negli addobbi di quando ero piccina e avevamo tanti amici che venivano a bere un ponce caldo , un tè o un caffè da noi..anche fino a notte fonda..Qualcuno di voi se lo ricorderà bene. Organizzammo anche un ultimo dell'anno al riparo da posti di blocco (con potenziali ritiri di patenti), divertendoci tra noi con qualche gioco da tavolo e con qualche battuta ubriaca.Qualcuno di voi adesso sta ricordando.
Bene, quest'anno per me è diversa. Roberto c'è, ma mancate tutti voi e io sono incazzata come di solito.Tutto normale forse dovrei dire?
E' Natale, ci sono io incazzata, l'albero luccica, qualcuno mi ha mandato gli auguri scritti di pugno, qualcun altro me li ha mandati tramite internet, qualcuno già non mi considera più e qualcun altro esattamente in questo istante starà pensando: AH GIA'!
Io taglio la testa al toro e VI AUGURO A TUTTI BUONE FESTE, MI RACCOMANDO, MANGIATE, BEVETE E RIDETE COME MATTI e non vi preoccupate per me, se mi girano i coglioni è tutto sottocontrollo.
Ma vi rassicuro, non staremo soli il 25 Dic. anzi, come direbbero gli americani il December 25th, abbiamo invitato un paio di amici che come noi sono lontani dai parenti e pure senza quattrini, quindi quale miglior cosa che chiamarli qui a sbicchierare( si dice cheers! si pronuncia CIIRS) e a prepare la pizza!
Uno dei due la sa fare meglio dei napoletani.
E' un vero cuoco anche se americano, ma ne sa più di noi in fatto di cucina.
Ed ora andiamo al motivo per cui vi ho smobilitati...
Dunque:
quest'oggi siamo tornati a San Francisco, l'aria calda mi ha permesso di girare in gonna corta, collant e stivali ed una magliettina con la stampa di Iggy Pop and The Stooges che adoro, ma che di solito indosso in estate.
Un chiodo di finta pelle e via, nessun brivido addosso, solo roba interiore d'anima...ma per me tremare lì, ve lo dicevo è cosa a cui ormai sono abituata.
Analizzando a mio modo la gente, col mio occhio radar ancora ho sentito vicinanza per quei personaggi strani ache si affogano nei bicchieri dei bar puzzolenti, che si addormentano in fondo alle scale di qualche portone, oppure che cercano schifosi mozziconi tra una piastrella luminosa ed un altra, a San Francisco ci sembra un raduno, basta abbassare la visuale.
Come sempre non ho potuto fare a meno di accarezzare con l'anima, l'anima di chi fuori dai grandi centri commerciali allungava un bicchiere in cerca del tintinnare di qualche centesimo ed ha le mani sporche e le maniche consumate, un dente senza gli altri tre ed un cappellaccio vecchio di lana come fosse un tupè.
I loro sorrisi sdentati ,uscendo dai cappotti rasoterra, mi fanno capire spesso che ci capiamo.
Ma è sempre stata così nella mia vita, non dipende da San Francisco o da dove mi trovo, dipende da come mi sento e da PERCHE' sento.
Forse c'è qualcosa anche stavolta che ci accomuna, penso sia qualcosa in fatto di bisogni. Una famiglia usciva di fretta da un negozio di giocattoli con la bambina in mezzo ai genitori ridendo perchè aveva visto Babbo Natale e un gruppo di amici gridava e scherzava tra se poco più avanti, un commesso usciva dal negozio per richiamare l'attenzione ai buoni prezzi dei vestiti ed io osservavo dal silenzio, il muoversi frenetico della folla.
Cercavo qualcosa, ma non bastava il catturare immagini con la mia macchina fotografica, o comprarmi un caffè americano da tenere tra le mani.Sempre continuava a mancare qualcosa..
Piazza Unione, Union Square, un albero di Natale gigantesco, ci dirigiamo là.
Ci siamo fatti una foto con in mezzo il cuore che ci ha dato il " Benvenuti!". Momento felice utile a riempire le buche che ogni tanto mi fanno sobbalzare, i buchi che a volte mi fanno sentire i vuoti di tutte le persone che intanto stanno guardando la neve in Italia, mentre io mi faccio le foto coi cuori di cemento colorato.
Ma sono l'asso per trovare la soluzione, no?E qualcuno ormai lo sa che sono convinta di avere qualcosa che si cura di darmi sempre una chance..il segreto sta nell'accorgersi che è un segno quello che stai vedendo ed accettare che sia per te, senza dubitare.. Dietro di me c'erano tre persone sedute con un cartello in mano.
FREE HUGS c'era scritto.
significa abbracci liberi(gratis, insomma..)...era uno di quei chiari segni di cui vi parlavo prima, quelli che cogliere ad ogni costo in quel momento, altrimenti svaniscono.Ed io che sono un'esperta in materia, non mi sono fatta scappare il dono dell'Universo nemmeno stavolta.
Non ci ho pensato un attimo, mi sono tolta il giacchetto e sono corsa incontro a loro che ,sbigottiti , forse non si aspettavano una pazza bisognosa di abbracciare qualcuno(anche chiunque va bene) e farsi abbracciare.
Sono corsa a loro affidandomi completamente, come fossi nuda, li ho stretti uno ad uno amandoli così intensamente che la testa mi girava.
Ho sentito uno svuotarmi di me , donare e ricevere...Da-a tre sconosciuti che così non dimenticherò mai..
Mi piacerebbe domani portare in giro un cartello con scritto BIG HUGS.
Rifletto e penso che la maggior parte della gente (non ho mai capito perchè) a Natale sfoggia buonismo ed altruismo.
Io non ci ho mai creduto, ve lo confesso.
MA ALLORA, PROVATE A VEDERE FINO A CHE PUNTO SIETE CAPACI, FINO A CHE PUNTO SIETE GENEROSI.
VEDRETE CHE NON E' COSì FACILE COME PENSATE, CHE NON SIETE DAVVERO TANTO RICCHI...PROVATE:
REGALATELI I VOSTRI ABBRACCI.
SE VI RIESCE.